“Il Governo apra tavoli entro Gennaio, pronti a fare la nostra parte”. “Servono iter snelli e verità sui conti”.

Così Milazzo intervistato da La Sicilia: al Crocetta ter diamo la sufficienza sull’impostazione e siamo in attesa di azioni concrete. Ma “al presidente dico che un uomo solo al comando non può gestire le tante emergenze” L’indice di povertà in Sicilia ha quasi raggiunto il 50%, vi sono 730 mila pensionati “al minimo”, centinaia di migliaia di licenziati, ammortizzatori sociali senza fondi e investimenti al palo mentre la Regione è “al verde”. Mimmo Milazzo diventa segretario generale della Cisl Sicilia in uno dei momenti più drammatici della nostra Isola. «Quasi una “mission impossible”», chiosa Milazzo che, però, si rimbocca subito le maniche e incalza il governatore Rosario Crocetta: «Il giudizio sui due precedenti governi resta critico. Al nuovo governo diamo la sufficienza sull’impostazione e siamo in attesa di azioni concrete sul campo. Ma a Crocetta dico che un uomo solo al comando non può gestire le tante emergenze. Il governo apra entro gennaio tavoli con i sindacati e noi vedremo cosa è possibile fare per superare i problemi e insieme affrontare il cambiamento. Siamo pronti – continua Milazzo – ad assumerci le nostre responsabilità sulle sfide del cambiamento, ma non possono essere solo i lavoratori a pagarne il prezzo: si parta dal taglio di consulenze e sprechi nelle amministrazioni. Auspichiamo un confronto sereno col governo e gli altri sindacati».
In Sicilia sono aperte decine di vertenze industriali, la cui mancata soluzione spesso è legata all’immobilismo della Regione: «Nel Siracusano – ricorda Milazzo – le piattaforme di Melilli e di Punta Cugno potrebbero dare lavoro a 2mila persone; ma la prima è ferma per problemi di autorizzazioni e la seconda perchè la Regione non sblocca 800 mln. E per il Cantiere navale di Palermo che ha cambiato “mission”, la Regione ancora non revoca la precedente gara per la riparazione dei vecchi bacini galleggianti e non storna i fondi per il progetto di Fincantieri di costruire un nuovo bacino per l’offshore che l’azienda cofinanzierebbe. Con questi ritardi i fondi rischiano di finire altrove». Fra l’altro, gli investimenti nell’offshore sono coerenti con l’intesa appena firmata dal governatore con Assomineraria. «Servono procedure celeri per veicolare sviluppo e immettere liquidità nell’economia – ribadisce il segretario Cisl – la crescita dei territori passa dagli investimenti e dalle infrastrutture».
Ma tutto è legato dai nodi finanziari della Regione. Milazzo intima al governo: «La Giunta vari subito un esercizio provvisorio limitato nel tempo e che garantisca la proroga dei 22mila precari. E invii entro fine anno il Bilancio in Aula, dal quale dipendono i bilanci degli enti locali. Se tutto tarda, è impossibile programmare e avere certezza della spesa. Si bloccano stipendi e servizi». Milazzo reclama «un’operazione verità sui conti della Regione, che sarebbero in rosso per 2,5 mld, e un confronto per favorire la nascita delle città metropolitane e degli enti di area vasta dopo l’abolizione delle Province, le cui tante competenze sono state affidate a commissari: una scelta discutibile». Milazzo, infine, punta su «regole certe per tutelare i lavoratori dei call center» e sulla «normalizzazione del sistema della formazione: dopo la doverosa lotta all’illegalità bisogna ridare serenità ai dipendenti».

di Michele Guccione
LA SICILIA, 17 DIC 2014

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