Lavoro, sindacati in marcia a tutela dei giovani

Stamattina Cgil, Cisl e Uil si danno appuntamento a partire dalle 9,30 davanti alla Prefettura mettendo in atto una mobilitazione.

Circa un migliaio di giovani in provincia potrebbero usufruire della cosiddetta staffetta generazionale, se solo il governo accogliesse, già dalla prossima legge di stabilità, le modifiche alla legge Fornero richieste dai sindacati: abbassare l’età di accesso alla pensione; introdurre un sistema di flessibilità che garantisca l’uscita a chi compie lavori usuranti. Inoltre, liberare quei 1.500 esodati che nella provincia non hanno usufruito delle sei salvaguardie Inps varate finora e introdurre da subito un sistema di previdenza complementare che rimpingui le pensioni di fame cui sono destinate le giovani generazioni che versano scarsi contributi, lavorano senza tutele e sono assunti molto tardi.
Insomma, diritto alla pensione per i lavoratori più anziani e di lungo corso, e turn-over che introduca i più giovani nel mondo del lavoro: è con questi due obiettivi che stamattina Cgil, Cisl e Uil si danno appuntamento alle 9,30 davanti alla Prefettura mettendo in atto una mobilitazione.
Qual è la strategia della mobilitazione? «È una manifestazione unitaria e nazionale – spiega Paolo Sanzaro, segretario generale Cisl – che si concluderà in tutte le piazze italiane giovedì. Ha per obiettivo far arrivare in Parlamento le richieste sindacali: modifiche alla legge Fornero e interventi sulla previdenza nella legge di stabilità. Si deve permettere, a quelli che oggi non possono, ma potevano prima della Fornero, di andare in pensione, stabilendo loro dei canali di uscita. Questo ovviamente favorirà l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro». E per quei giovani che ci sono già nel mondo del lavoro, ma in modo precario e invisibile e con prospettive pensionistiche risicate? «Pensiamo a un sistema di previdenza complementare – risponde Sanzaro – chi entra oggi nel mondo del lavoro entra tardi e con il nuovo sistema contributivo la pensione sarà ai minimi storici.
Chiediamo che venga studiato un modo per far decollare il sistema di fondi settoriali di categoria, che prevedono la compartecipazione di Stato e lavoratore. La battaglia principale, comunque, è la modifica
della riforma Fornero: renda flessibile l’accesso alla pensione e consenta a chi raggiunge i 41 anni di contributi di andare a riposo. Se facciamo uscire queste persone si libererebbero posti di lavoro ».

Leggi l’articolo de: “La Sicilia 13-10-15”

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