Autorità portuale, Crocetta giù le mani da Augusta

«Agli equilibri politici, il governatore anteponga gli interessi di tutte le province siciliane. Grave che Crocetta metta in discussione la sede dell’autorità portuale. La Sicilia ha nove province.»12688343_1510079345964852_4016666346474428851_n

Questo il commento dei segretari generali di Cgil Cisl Uil di Siracusa, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, alle dichiarazioni del presidente della Regione Sicilia sugli accorpamenti dei porti siciliani.

«Crocetta mostra tutta la sua pochezza programmatica e i limiti politici che lo contraddistinguono – aggiungono i segretari – Mettere in discussione un provvedimento dell’Unione Europea e del Governo nazionale, adottato sulla base di rigidi criteri, è un atto grave nei confronti di una larga fetta del territorio isolano.

Il governatore non può pensare di rafforzare i suoi equilibri politici a scapito della comunità. Il porto di Augusta, classificato tra i porti Core italiani ed europei, quindi di grande valenza tra gli scali internazionali, è strategico per l’economia di tutta la Sicilia sud orientale e, quindi, per quella della provincia di Siracusa.

Avremmo preferito che il governatore si occupasse di altre difese. Quella del polo industriale, ad esempio. Fino ad oggi ha brillato per la sua assenza e, cosa ancor più grave, per il suo silenzio su quanto sta avvenendo per ENI Versalis. Oppure quella per le infrastrutture che ancora mancano.

Evidentemente la visione politica metropolitana del governatore Crocetta – dicono ancora Zappulla, Sanzaro e Munafò – tende ad escludere una parte cospicua dei cittadini e dei lavoratori siciliani. Ai tavoli romani porti piuttosto le richieste di questo territorio, non contribuisca a scippare ulteriore sviluppo.

L’autorità portuale resti ad Augusta – concludono i segretari generali di Cgil Cisl Uil – Gli equilibri politici coincidano con il rispetto di ogni provincia siciliana. Crocetta non alimenti divisioni tra i territori. Ai deputati nazionali e regionali chiediamo, come avvenuto lunedì scorso, a proseguire con lo spirito unitario dimostrato. L’unico modo che abbiamo per difendere il nostro territorio e, con esso, il futuro stesso di tutti noi.»

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