Fnp su pensioni e Pac: in prima linea per i nostri diritti

«Non abbiamo rinunciato al nostro ruolo e su pensioni e Pac continuiamo a restare in prima linea per ottenere diritti. I Comuni non avranno più alibi».

Il messaggio, chiaro e lapidario, i pensionati della Cisl lo rilanciano dal Consiglio generale territoriale di Ragusa Siracusa convocato alla presenza del segretario nazionale Attilio Rimoldi, del segretario generale regionale Alfio Giulio e del segretario generale della Ust Paolo Sanzaro.

Nella relazione introduttiva, seguita all’ingresso in segreteria di Salvina Lauria e alla nomina come Coordinatrice donne di Franca Mandanici, il segretario generale Sebastiano Spagna ha ripercorso i due temi centrali dell’attualità vertenziale. Pensioni e Pac restano gli argomenti sui quali la Fnp si sta spendendo su più fronti e livelli.

«Nessuno pensi – ha detto – di toccare quel salario differito costruito con i versamenti di ognuno di noi. Così come continueremo a lavorare per non disperdere i fondi a disposizione dell’assistenza ai non autosufficienti. Per i distretti presenti tra Ragusa e Siracusa possono esserci circa 6 milioni e mezzo di euro; faremo di tutto perché quei tavoli permanenti, sanciti dal decreto regionale seguito al protocollo fortemente voluto dal sindacato confederale insieme alle federazioni dei pensionati siciliani, siano immediatamente attivati dai sindaci.»

Temi ripresi da Paolo Sanzaro. Il segretario della Ust è tornato sulla importanza della raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare. «Riguarda il fisco, l’equità fiscale e, quindi, quelle categorie sociali più in difficoltà. I pensionati continuano ad essere una risorsa che va, però, sostenuta e rispettata. Il governo non pensi di toccare le loro pensioni.»

Le preoccupazioni, in materia di Piani d’azione Coesione, le ha rimarcate Alfio Giulio. Per il segretario generale della Fnp Sicilia «preoccupano i ritardi accumulati nel primo riparto».

«Tutte le parti interessate devono capire che non siamo contro – ha aggiunto Giulio – ma per fare le cose. Siamo già attivati con l’assessorato e la stessa Anci per spingere i sindaci ad istituire, in brevissimo tempo, i tavoli permanenti nei 55 distretti esistenti.»

«Rispetto alla delibera della Consulta – ha aggiunto nel suo intervento Attilio Rimoldi – noi abbiamo contestato e contestiamo il metodo usato dal Governo. Le pensioni sono salario differito e e il salario differito non si può giustificare con i bonus. Per questo bisogna aprire un confronto e ridiscutere tutti i criteri futuri di rivalutazione delle pensioni guardando anche ai giovani che, con il contributivo, avranno un sistema complicato che rischia di farli entrare nell’area della povertà.

Non accettiamo questa cosa e cercheremo di rispondere con qualche iniziativa di mobilitazione che già a partire da lunedì prossimo valuteremo nell’esecutivo Fnp e con la segreteria unitaria pensionati.

 Sui Pac e sui ritardi – ha continuato Rimoldi – ha pesato sicuramente un problema di carattere culturale. Abbiamo trovato molte amministrazioni locali impreparate e già nel primo riparto, se non ci fosse stata la forte azione del sindacato, avremmo avuto risultati veramente magri. Invece, con gli stimoli messi in campo sul territorio, si è recuperato questo gap negativo e siamo riusciti ad avere l’approvazione di molti progetti per il primo riparto.

Per il secondo riparto le notizie sono più positive. Gli ultimi dati ci dicono che per la regione Sicilia il 98% dei progetti possibili è stato presentato e la parte riguardante gli anziani nella misura del 100%.

Ora stiamo lavorando a livello nazionale perché una delle difficoltà sorte riguarda la disponibilità finanziaria da parte dei Comuni per iniziare i lavori. In un primo momento il governo aveva detto il 5 per cento di anticipazione, siamo riusciti a portalo al 10 per cento e abbiamo chiesto di alzare questa quota al 30 per cento. La nostra proposta è al vaglio del ministero degli Affari finanziari e se riuscissimo ad avere questa ulteriore erogazione toglieremmo qualsiasi giustificazione ai Comuni.»

 

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