Daniele Passanisi, 44 anni, di Augusta, è il nuovo segretario generale della FP Cisl Ragusa Siracusa.
L’elezione nel pomeriggio, nella sala “Giulio Pastore”, al termine del Consiglio generale territoriale riunito alla presenza del segretario generale nazionale, Giovanni Faverin, del segretario generale regionale, Gigi Caracausi, e del segretario generale della Ust, Paolo Sanzaro. Passanisi, fino ad oggi responsabile del Dipartimento Ministeri e Agenzie della FP Sicilia, prende il posto di Gianfranco Marino nominato, questa mattina, responsabile del Dipartimento regionale per le Autonomie Locali.
Il neo segretario, iniziata l’attività sindacale come Rsa all’Arsenale militare di Augusta, è stato anche coordinatore provinciale per il settore che riunisce i lavoratori della Difesa. Tra le priorità indicate nell’intervento seguito all’insediamento, Daniele Passanisi ha indicato l’esigenza di entrare nel merito dell’organizzazione di tutti gli Enti di qualsiasi Pubblica Amministra/ione.
«Lo faremo entrando nel merito dei ragionamenti e lo faremo con proposte concrete – ha detto – Dobbiamo insistere e chiedere noi la riorganizzazione di ogni singolo Comune proponendo riduzioni di incarichi dirigenziali con accorpamenti di uffici eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni, eliminazione di consulenze superflue, controlli serrati sugli appalti, abolizione di inutili canoni di locazione dove è possibile, tagli di società partecipate che non producono servizi internalizzazioni di taluni servizi (piccola manutenzione, mensa scolastica, autisti di scuolabus o mezzi NN.UU,, raccolta differenziata, verde pubblico) che, a fronte di affidamento a terzi permetterebbe all’Ente di trovare un risparmio maggiore, erogare servizi più efficienti e meno costosi alla collettività, magari con più professionalità e, nel frattempo, dare la possibilità, ai Comuni virtuosi, di poter effettuare la stabilizzazióne dei precari.» «Nella Sanità, – ha continuato Daniele Passanisi – la territorialità deve essere un nostro punto fermo, per evitare la migrazione dell’utente verso altre province, attraverso un’offerta sanitaria con reparti, servizi, ambulatori migliori ed eterogenei stratificati sul territorio, in sinergìa anche con la Sanità privata.
Un’offerta sanitaria che non per forza debba assicurare punte di eccellenza, ma più semplicemente deve garantire un’adeguata risposta alla domanda di salute che preveda dei percorsi validi, fatti di competenze, sinergie, confronti ed integrazioni di conoscenze delia complessa scienza medica, tali da poter risultare efficace modello assistenziale, riportando al centro dell’interesse, con massima importanza e priorità, le motivazioni di natura etica, morale e deontologica indirizzate alla cura e alla salute delle persone, e non gli aspetti di management troppo ancorati ad obiettivi di gestione economica.»