Oltre 3 mila persone in corteo per rispondere all’appello di Cgil e Cisl provinciali “Industriamoci insieme per costruire futuro”.
Cgil e Cisl territoriali, insieme alle associazioni datoriali, ai Sindaci, alle istituzioni, a partiti e movimenti, alla società civile, hanno deciso di mobilitarsi perché coscienti che la situazione economica della provincia di Siracusa rischia il default.
Le industrie petrolchimiche e chimiche rappresenteranno ancora per anni settori strategici per la crescita e per lo sviluppo industriale del Sistema paese, costituendo il punto di partenza per moltissimi comparti industriali, rifornendoli di prodotti essenziali per la loro attività e per i loro manufatti. Per la natura di industria globalizzata il settore risente più di altri dei cambiamenti e delle incertezze legati alle diverse politiche economiche dei principali Paesi produttori. E questo si è voluto ribadire sottolineando il rischio di un effetto domino pericoloso per l’intero sistema economico della provincia.
“Qualcuno, in questi anni, è stato troppo distratto non riuscendo a cogliere i problemi che crescevano, la crisi che stringeva i lavoratori e le famiglie di questo territorio. – ha detto dal palco di piazza Archimede il segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi – Oggi, a chi ha pensato ad altro, facciamo sentire la voce di questa piazza. Una piazza che non porta qui soltanto una protesta, ma intende ribadire con forza che questo territorio vuole continuare a resistere e conquistarsi il futuro che merita per la sua storia, per i suoi sacrifici, per tutte le lotte dei lavoratori.
Il nostro polo industriale è storia, presente e futuro di questo territorio. – ha continuato la Carasi – L’economia di questa provincia è stata costruita pezzo dopo pezzo in questi 60 anni e più. Chi non comprende che mettere a rischio la stessa esistenza di quell’area significherebbe colpire l’economia di ognuno di noi, o ci fa o ci è. Non permetteremo a nessuno di giocare con il presente dei lavoratori e il futuro di tutti noi.
Trovassero subito le soluzioni giuste che questo sindacato ha indicato più volte. Oggi il silenzio o i rinvii non servono a nessuno; abbiamo esaurito il tempo a disposizione.
In piazza la responsabilità di ognuno, la forza di tutti quelli che non si tirano indietro perché convinti che soltanto insieme si esce dalle crisi.
In queste ore altri amici e compagni di Cgil e Cisl sono sotto il ministero dove si sta discutendo della vicenda Lukoil. Attendiamo risposte. – ha aggiunto il segretario della Cisl – Una cosa è certa: non poteva essere un tavolo tecnico a farci desistere dalla mobilitazione.
La nostra piattaforma rivendicativa è piena di molte altre cose e Lukoil è un pezzo del mosaico economico che noi vogliamo difendere e tutelare.”