Priolo chiama San Donato Milanese. Nel giorno della manifestazione organizzata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil davanti alla sede centrale ENI, in concomitanza con la riunione del CdA Versalis, la Fulc provinciale si è ritrovata davanti alla portineria di Priolo per far sentire la presenza del sindacato.
“Non siamo di fronte ad un normale riassetto di una grande azienda, ma allo smantellamento della chimica italiana e ad una accelerazione del processo di trasformazione dell’Eni che vede le sue attività tutte concentrate fuori dall’Italia”: questa è l’accusa che i segretari generali di Femca Angelo Colombin, Filctem Emilio Miceli e Uiltec Paolo Pirani, hanno anciato dall’assemblea nazionale a Roma di tutti i delegati del Gruppo Eni, presenti i segretari generali delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo che proprio due giorni fa avevano inviato una lettera preoccupata al premier Renzi per chiedergli un immediato incontro.
Le preoccupazioni sono state raccolte dal sindacato siracusano che questa mattina si è ritrovato per un volantinaggio lungo la ex SS 114 che attraversa la zona industriale siracusana.
I timori che il nuovo piano di riassetto dell’ENI metta in discussione tutto l’assetto territoriale della chimica sono alti.
Insieme al segretario della Femca Cisl territoriale, Sebastiano Tripoli, anche il segretario generale della UST, Paolo Sanzaro.
«Il sindacato è qui per chiedere con forza che ENI non abbandoni questa terra – hanno commentato Sanzaro e Tripoli – Questo sito ha fatto la storia dell’industria italiana e oggi non può essere dismesso o svenduto in questo modo. Ci sono notevoli margini perché resti economicamente strategico per il Paese e per la stessa azienda. Noi lo chiederemo fino allo stremo insieme a tutti i lavoratori.»