MarinArsen, salviamo l’arsenale di Augusta

Il Sindacato unitario Confederale della provincia di Siracusa torna ad alzare la voce sulla situazione occupazionale dell’Arsenale Militare marittimo. E in particolare della base militare megarese, attraverso un’assemblea pubblica che si è svolta questa mattina nel Salone San Biagio di Augusta. Diversi i deputati nazionali e r12936567_1770368779859441_705551169047486527_negionali siracusani intervenuti, ai quali le organizzazioni sindacali consegneranno un documento per far sì che la questione occupazionale dell’importante e strategica zona militare megarese venga sottoposta al Governo regionale e nazionale e non passi in secondo piano rispetto ad altre realtà nazionali come quelle di La Spezia e Taranto. “Per questo – avevano dichiarato qualche giorno fa i tre segretari generali delle Funzioni pubbliche Franco Nardi, Daniele Passanisi e Gesualda Altamore – chiamiamo il territorio alla condivisione di questa vicenda, perché l’intera Deputazione, Nazionale e Regionale, insieme alle Associazioni datoriali, le Parti Sociali e le Istituzioni, come mostrato in occasione di altre recenti e attuali vertenze, sia coinvolta a difesa di un sito che per la comunità augustana è sempre stato fonte di ricchezza e di occupazione.” 

All’assemblea hanno preso parte i tre segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, dopo che qualche mese fa era stata presentata da parte del parlamentare Pippo Zappulla una interrogazione al ministro della Difesa Roberta Pinotti sul rilancio dell’Arsenale di Augusta.

Da oltre un decenl'assemblea a palazzo San Biagio ad Augustanio si porta avanti questa “Vertenza Arsenale” – sottolineano le organizzazioni sindacali – per porre, in primo luogo, la necessità di verificare seriamente la politica del personale e delle risorse umane con lo sblocco del turn-over e l’aggiornamento professionale, con particolare interesse verso quelle qualifiche dove l’invecchiamento anagrafico del personale ha posto maggiori necessità di adeguamento. Occorre salvaguardare i posti di lavoro, ma anche dare seguito agli investimenti previsti, che in passato sono stati pari a circa 50 milioni di euro con il piano Brin, ma che oggi non bastano più perché manca la materia prima e cioè i tecnici specializzati considerato che queste strutture sono sempre più piene di amministrativi e non figure ad hoc”.

In sostanza, le organizzazioni sindacali presenteranno un documento specifico alle varie deputazioni, di modo che a Palermo e a Roma arrivino richieste mirate: “Serve un piano industriale chiaro per il futuro, un turn over di profili tecnici con il ripristino delle scuole allievi operai soprattutto per le maestranze locali, una adeguata formazione sulle nuove tecnologie usate dalle unità navali e, come detto, maggiori finanziamenti per la base di Augusta per far sì che non ne risenta l’economia locale. Insomma, chiediamo che questa “Vertenza Arsenale” sia prioritaria per il territorio siracusano”.

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