Riforme. La Cisl si confronta: “Serve stabilità per far ripartire l’economia”

“Instabilità e confusione non servono, abbiamo bisogno di assetti istituzionali e tempi legislativi che diano certezza allo sviluppo del paese” ha dichiarato la Segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, a margine della tavola Rotonda  ‘Le riforme costituzionali per la democrazia, la crescita e lo sviluppo del Paese’ organizzata dalla Cisl per discutere di quanto anche le riforme costituzionali possano incidere sull’andamento dell’economia del Paese. “In questo momento – ribadisce Furlan – abbiamo bisogno di stabilità per far ripartire l’economia.  Siamo in un momento particolare che deve essere di svolta in Europa e per il nostro Paese – ha spiegato 13631596_1811276182435367_1501796749974966585_ncommentando le dichiarazioni di Confindustria secondo cui il voto negativo al referendum costituzionale porterebbe alla recessione. “Per questo servono interventi mirati agli investimenti, al lavoro e concentrati sull’economia reale”.  Per Furlan “non c’è dubbio che l’instabilità porterebbe a danni, ma è anche vero che la stabilità da sola non basta, deve essere mirata alla politica economica che deve essere impostata a investimenti e crescita”.

Tra i partecipanti all’iniziativa svoltasi presso l’Hotel Radisson Blu di Roma, oltre al Segretario confederale Maurizio Petriccioli che ha aperto i lavori, il Vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, Lega Nord, che ha sostenuto le ragioni del No al referendum di autunno e Debora Serracchiani, vicesegretario Pd, che spiegato invece le ragioni del Sì. Intervenuta anche la Miniistra per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. Ha chiuso i lavori la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Moderatore del dibattito il giornalista del Tg 5, Giuseppe De Filippi.

“Tutti noi siam13626355_1811279005768418_2736590457942650396_no coscienti del grande valore della nostra carta costituzione, ma non è un testo sacro e inviolabile” ha sottolineatoMaurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl, aprendo i lavori del convegno. “La Cisl ha organizzato questo dibattito per contrastare la superficialità che assegnerebbe un atteggiamento disinteressato e passivo da parte dei cittadini”, ha aggiunto Petriccioli ricordando come la Cisl abbia sempre seguito queste tematiche “con la convinzione che istituzioni efficienti siano la condizione necessaria per creare crescita e sviluppo. Auspichiamo che questa riforma possa portare miglioramenti ma il dibattito  – osserva Petriccioli – sta scadendo in una strumentalizzazione politica, per questo siamo molto preoccupati”.

“Credo che una rivisitazione del Titolo V andasse fatta, una ricollocazione di queste materie era auspicabile, ma si è esagerato nel senso opposto” ha detto nel suo intervento il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli osservando che “con la riforma costituzionale le cose si sono complicate”. L’esponente della Lega parla di una ‘ricentralizzazione totale’. Di fatto  -conclude – le funzioni delle regioni restano pochissime”.

“Con questa riforma la semplificazione istituzionale è a portata di mano” ha dichiarato dalla sua la vicesegretaria del Pd e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani sottolineando come la riforma del titolo V sia ‘estremamente utile’.

Ed è interv13600297_1811278962435089_2573213972215169132_nenuta la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi che ha tenuto a sottolineare come le riforme costituzionali siano “il pezzo piu’ importante del cambiamento del Paese, perché rappresentano la base. Ecco perché le riforme costituzionali sono state al centro del lavoro del nostro governo. Le riforme costituzionali  – ha ricordato. Servono
anche a far crescere economicamente il nostro Paese. Quando il nostro governo ha assunto l’incarico, due anni fa,  – ha aggiunto la Ministra – il nostro Paese viveva una situazione più complicata, non che tutto oggi vada bene, ma dopo due anni di lavoro del governo la situazione è migliorata. Oggi abbiamo dei dati più incoraggianti in materia di occupazione, è migliorata la qualità del lavoro e grazie a queste riforme il Paese si è un pò rimesso in moto, il lavoro del governo sta iniziando a dare i primi risultati” ha concluso.

(da www.cisl.it)

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